about Gloter









Cos’è il viaggio? Smarrirsi non va più di moda o forse necessita un coraggio e una disponibilità ai quali non siamo più avvezzi? Il progetto di Katia Giuliani, si presenta come un fatto, un fatto che porta ad un’esperienza, dove la finzione e il gioco sono il canale per accedere ad un luogo fisico, concreto, dove non saremmo altresì mai stati.
Attraverso un impianto comunicativo quasi banale, riconoscibile nei canoni di un’allegra agenzia di viaggi, i partecipanti si trasformano in viaggiatori, per scivolare dolcemente nell’abîme di un’incognita destinazione, per trovarsi in un luogo inaspettato, nelle pieghe della città a loro nota, o ai suoi margini, dove non hanno mai osato avventurarsi.

C. Poggesi

Gloter viaggi non è uno spettacolo, e di conseguenza non ha bisogno di un pubblico. Piuttosto, tratta di trasformare lo spettatore in attore, viaggiatore protagonista di uno show quale la scoperta dello spazio che ci circonda, un’esplorazione che presuppone un forte spirito critico (libero da pregiudizi), e una profonda osservazione non solo dello spazio, ma anche di ciò che accade al suo interno, della capacità di individuare il dettaglio. Un viaggio Gloter vuole essere un’esperienza attraverso un passaggio fatto di percorsi anomali, una deriva guidata, in bilico tra realtà e fiction, per mettere in crisi i filtri epistemologici attraverso cui siamo abituati a guardare il mondo, a favore del folle, del brutto, del disturbante, dell’insignificante e dell’alogico.
Buon viaggio!

K. Giuliani

produzione/prima Nazionale: Terni Festival 2013
Contemporanea Festival 2013


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